Un POS (Piano Operativo di Sicurezza) deve racchiudere almeno quanto elencato nell’allegato XV del D.Lgs.81/08, ma, dando una lettura organica dello stesso Decreto, si può cogliere che tale Piano dovrà includere ulteriori elementi.
Infatti già la definizione di POS e i disposti normativi correlati sono indicativi. Da questa lettura si potrà ben comprendere come il POS dovrà contenere gli elementi elencati dall’art. 28 (‘Oggetto della valutazione dei rischi‘) del D.Lgs. 81/2008, ‘cioè quelli previsti per la redazione di un più generale documento di valutazione dei rischi (DVR), orientandoli allo specifico cantiere’. E ‘effettuare una ‘valutazione di tutti i rischi‘ è ben diverso dall’inserire alcune schede standard fotocopiate, o elaborate acriticamente da un software’.

Chi redige il POS deve aver ‘ben chiare le diverse fasi e sottofasi operative’ che l’impresa andrà ad eseguire. Ecco alcune indicazioni in merito all’analisi dei rischi con riferimento a quanto espresso dal Coordinamento tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome:

  • il rischio rumore: i datori di lavoro devono verificare ‘l’attendibilità della valutazione del rischio rumore specifica della propria azienda in quel determinato cantiere’. Le indicazioni operative del suddetto Coordinamento tecnico ritengono, ad esempio, ‘errato il ricorso alle banche dati per redigere il POS‘ in quanto ogni azienda, anche edile, deve disporre dei dati misurati della rumorosità delle proprie attrezzature;
  • il rischio vibrazioni: ‘è reputato ammissibile ricorrere ai dati misurati sul campo della banca dati vibrazioni (BDV), solo se ci si trova in condizioni espositive sostanzialmente analoghe a quelle descritte (stesso utensile/macchina nelle stesse condizioni operative) e comunque solo nei termini ammessi dagli autori della BDV;
  • il rischio da Radiazioni Ottiche Artificiali: nel POS ‘vanno tenuti in considerazione anche altri rischi che, nella gran parte dei casi, vengono ignorati’. Per esempio il rischio da sorgenti di Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA): ‘affinché sia presente un rischio per il quale dovrebbe essere approfondita la sua valutazione, è sufficiente che l’impresa esegua una saldatura elettrica ad arco’. Nell’articolo sono indicate le informazioni che dovrà contenere il POS in merito alle ROA;
  • il rischio da Movimentazione Manuale dei Carichi: tra i rischi da analizzare vi è ‘sicuramente quello dovuto alla Movimentazione Manuale dei Carichi, che è quasi sempre individuato, ma quasi mai ponderato con attenzione’. E per un’analisi dei rischi da MMC, è possibile avvalersi, ad esempio, delle ‘Linee guida del CEMOC degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano sulla valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi‘, della ‘ Formula NIOSH‘, del ‘Metodo Criteri Guida’ (MCG) e del ‘Metodo Snook e Ciriello’ (1991);
  • il rischio esposizione ad agenti chimici: ‘altri rischi da analizzare con metodi qualitativi – quantitativi sono quelli provenienti dalla presenza di agenti chimici, per i quali non è sufficiente allegare al POS le schede di sicurezza delle sostanze e dei preparati pericolosi’. Per questa analisi è, ad esempio, possibile utilizzare metodologie quali la CHEOPE (Chemical Exposure Operating Evaluation) oppure lo ‘Schema per formulare stime qualitative e quantitative delle esposizioni per via inalatoria e per via cutanea’ o lo ‘Schema per un metodo quantitativo ad indici relativo al rischio salute’ o il ‘Metodo Federchimica’;
  • i rischi biologici: l’agente biologico è un altro elemento ‘spesso ignorato, da comprendere nelle valutazioni del POS‘. Tra gli agenti biologici figurano il Clostridium tetani, ‘le infezioni batteriche da zecche, morsi di cani rabidi o di vipere, trasmissione di malattia dai ratti all’uomo, muffe e batteri derivanti dal deterioramento di materiali edili. Inoltre, l’attività cantieristica comporta spesso lavorazioni, con possibilità di esposizione ad agenti biologici, in impianti di depurazione di reflui, raccolta rifiuti, smontaggio impianti trattamento aria, smontaggio impianti idrici e termo-sanitari, ecc’. Dopo aver dato informazioni su come effettuare una valutazione del rischio da agenti biologici, uno strumento utile, benché non più aggiornato, è l’applicazione dell’Ispesl ‘ BIO.CA.S.C.’ (Catalogo Sostanze Cancerogene e Agenti Biologici);
  • il rischio esposizione a campi elettromagnetici: nei POS non si può poi trascurare il rischio dovuto alla presenza di Campi elettromagnetici: ‘basti pensare per esempio che qualora siano presenti impianti di saldatura elettrica, particolari reti di distribuzione dell’energia elettrica, ecc. il pericolo sussiste’.

Per concludere, sono tanti i fattori di rischio presenti in cantiere, spesso trascurati, che invece vanno opportunamente valutati e, se possibile, misurati.
Ad esempio andranno considerati e valutati anche altri agenti pericolosi come ‘l’amianto, le atmosfere esplosive, gli agenti cancerogeni (anche se dovuti alle radiazioni ottiche naturali, come la radiazione solare che è nel gruppo dei cancerogeni certi secondo lo IARC), ecc.’.

E non è allora arduo concludere che se vengono individuati nel singolo cantiere particolari fattori organizzativi, ambientali, comunicativi o soggettivi, capaci di far insorgere stress lavoro-correlato, anche questo rischio va valutato ed inserito nel POS‘.

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